La forza della natura, l’animale e lo spirito
Vivere il passaggio di un temporale sui Colli Berici
Non volevo cominciare a fotografare subito. Volevo prima buttare dentro l’anima in quello che avevo davanti. Volevo prima viverlo.
Con le prime riprese corressi il valore del diaframma. Inquadravo gli scuri saliscendi degli antichi vulcani Euganei e il risalire dei Berici; al centro una cortina di strisce grigie, fitte e scure che cadevano dal cielo. Un temporale enorme che avanzava velocissimo, lampeggiante. Gli strappi dei tuoni rimbalzavano sulle pareti dei colli.
La prima folata di vento mi sorprese con l’occhio dentro al mirino e mi fece aggricciare. Vidi sfarfallare tutte le foglie del vigneto sotto la strada.
Scattai qualche altra foto ma già le prime gocce schiaffeggiavano le foglie e schioccavano sul cemento. Misi velocemente al riparo la macchina fotografica.
Alzando gli occhi vidi quel mostro di energia e la sua gigantesca lingua che leccava tutto ciò che trovava al suolo. Un’anguilla di paura mi salì dal cuore fino alla gola. Erano le cellule del mio corpo.
Lo scoppio improvviso di un fulmine mi assordò rendendo ogni suono ovattato… e quando la tenda l’acqua mi arrivò addosso, gelida, rimasi bloccato tra le emozioni dello spirito e quelle dell’animale.
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