La Battaglia di Monte Berico
10 giugno 1848.
Durante la Prima Guerra d’Indipendenza italiana i Colli Berici e la città di Vicenza furono teatro di una importante battaglia.
Gli austriaci guidati dal maresciallo Radetzky attaccarono la città il 10 giugno del 1848. 11.000 uomini ai comandi dal Generale Giovanni Durando cercarono di difenderla in tutti i modi.
4.000 di loro questi si schierarono in difesa dei Colli Berici a ridosso della città, in un’area che comprendeva anche La Rotonda, guidati dai colonnelli Enrico Cialdini e Massimo D’Azeglio.
L’esercito austriaco arrivò con 30.000 uomini e 124 cannoni. Avanzò a semicerchio su Vicenza da sud fino a est. All’alba del 10 giugno mosse all’attacco. Il punto cruciale della battaglia divenne la parte a sud della città. Gli austriaci scalzarono i difensori di Vicenza dal colle de La Rotonda, costringendoli a ripiegare su Villa Valmarana.
Da qui, verso le 14 gli italiani sferrarono un contrattacco, senza esito favorevole, e intorno alle 17 furono costretti a ritirarsi ulteriormente, al Santuario di Monte Berico.
Alle 19 il Generale Durando dichiarò necessaria la resa, nonostante molti cittadini fossero contrari. All’una di notte gli austriaci cessarono i bombardamenti. L’11 giugno, circa 9.000 soldati italiani lasciavano Vicenza.
Nella foto il Monumento ai Caduti della Battaglia di Monte Berico, in Piazzale della Vittoria a Monte Berico.
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